L’intelligenza inesistente, di Stefano Borroni Barale

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Il libro illustra un approccio conviviale all’intelligenza artificiale.

Nella prima parte, tratta la definizione, la storia e la struttura dell’intelligenza artificiale, nonché gli intrecci tra questa tecnologia e la politica. Molto interessante, a mio avviso, il recupero della radice cibernetica ma anche il riferimento ad MTurk, il Turco Meccanico di Amazon.

Ricostruzione del Turco Meccanico del 1980, fonte: Wikipedia

Segue un intermezzo sull’uso della terminologia e gli effetti nel dibattito pubblico.

  • parole con la valigia, che portano con sé un’ideologia;
  • parole bugiarde, che sviano la comprensione, come “intelligenza artificiale”, che si riferisce di fatto a qualcosa che non è né intelligente né così tanto artificiale;
  • parole della propaganda, come “digitale”, che sono tecniche ma vengono usate in modo differente da quello originario, portando con sé valori e presupposti.

Approcci ontologici differenti si riflettono in altrettanti orientamenti ad essere più o meno ricettivi nei confronti della complessità. Cedere alla tentazione di semplificare comporta una certa miopia intellettuale.

La seconda parte è focalizzata su strategie, legami dell’intelligenza artificiale col totalitarismo, esperienze positive e proposte progettuali. Qui compare il concetto di intelligenza artificiale conviviale, ma anche il concetto di alienazione cibernetica

C’è anche un’appendice degna di nota, che tratta tre argomenti:

Condivido buona parte delle posizioni espresse dall’autore. Alcuni passaggi però mi sembrano forzati ma si tratta di eccezioni. Sono particolarmente stupito del fatto che l’autore abbia trattato ciò che chiama un Sistema di Informazione e Partecipazione Collettiva, un progetto che presenta notevolissime analogie con uno di cui mi sono occupato con un collega. Persone che non si conoscono e che sono partiti da presupposti molto differenti ed indipendenti giungono a conclusioni quasi identiche. Questo è un segnale che va colto!

Se leggi il libro, non mancare di farmi sapere cosa ne pensi.