Caratterizzazione della complessità in 16 immagini secondo il CECAN…+1

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Il CECAN è il “Centre for the Evaluation of Complexity Across the Nexus”. L’elenco di immagini sotto riportate è rilasciato in licenza Creative Commons.

Vi ho aggiunto una diciasettesima immagine che rappresenta una caratteristica fondamentale dei sistemi complessi non ben intercettata dai pittogrammi del CECAN: l’interazione tra osservato ed osservatore.

RETROAZIONE

Si ha quando ciò che produce un processo alimenta o influenza lo stesso processo in modo diretto o indiretto. Si distinguono retroazioni positive e negative a seconda che il cambiamento venga accelerato o frenato. L’esempio per eccellenza di retroazione negativa è la correzione di rotta apportata dal timoniere (in greco: kybernetes [κυβερντης], da cui “cibernetica”).

EMERGENZA

Nuove ed inattese proprietà d’insieme si manifestano senza poter essere direttamente ricondotte al comportamento di specifici componenti. Per esempio, nel libero mercato, il prezzo di scambio di un prodotto emerge dall’interazione di offerenti e richiedenti. Anche la vita e la coscienza sorgono per emergenza.

AUTO-ORGANIZZAZIONE

Schemi ordinati ad alto livello, riconducibili a regole riguardanti il reciproco comportamento dei singoli, emergono senza dover essere calati dall’alto. Se una parte del sistema viene distrutta o è disfunzionale, non è detto che l’intero sistema ceda.

LEVE E FULCRI

Ci possono essere componenti cruciali, che influenzano il sistema complessivo in modo particolare, a causa della struttura della loro rete di legami. Possono accelerare i cambiamenti e possono rappresentare punti deboli del sistema, vulnerabilità.

NON-LINEARITÀ

La non-linearità riguarda l’andamento di un fenomeno che cambia di direzione oppure che cambia di intensità in modo non proporzionale alla forza applicata.

DOMINI DI STABILITÀ

Condizioni di equilibrio, configurazioni che il sistema tende a mantenere resistendo al cambiamento in assenza di uno stimolo che superi una certa soglia.

ADATTAMENTO

Cambiamento del comportamento del sistema in risposta ad interventi o stimoli. Si pensi alla resistenza agli antibiotici sviluppata dai batteri o all’attuazione di nuove tattiche di evasione fiscale quando cambia la normativa.

DIPENDENZA DAL PERCORSO

Cambiamenti del sistema condizionati da cambiamenti precedenti, come negli origami. La dipendenza dal percorso diventa storia fatta di momenti di svolta, ed è ciò che rende unico ed irripetibile un sistema complesso.

PUNTI DI NON-RITORNO

Punti critici del percorso evolutivo di un sistema, passaggi irreversibili attraverso cambiamenti profondi. Si pensi all’aumento dei disordini sociali che, ad un certo momento, diventano rivolta e portano improvvisamente e violentemente ad un cambiamento di regime.

VARIABILITÀ

I sistemi complessi sono sempre all’orlo dell’equilibrio. Per esempio, un sistema giuridico, un codice normativo, si adatta nel tempo alle novità sociali a mano a mano che si consolidano.

APERTURA

Non c’è un sistema complesso che non interagisca con l’ambiente che lo circonda scambiando energia, materia o informazione. Una qualunque azienda operante nel libero mercato è un sistema complesso aperto.

IMPREDICIBILITÀ

Se si potesse prevedere l’evolversi di un sistema, questo non potrebbe essere qualificato come complesso ma al massimo come complicato. Dentro un sistema complesso sempre si cela un mistero, qualcosa di fondamentalmente inconoscibile. Ne vediamo il manifestarsi nel percorso evolutivo del sistema ma resta sfuggente agli sforzi cognitivi dell’analista.

INCOGNITE

Da un sistema complesso ci si aspettano sorprese. Non sono noti tutti i legami di causa-effetto, né si ha controllo sull’ambiente esterno. Ci sono quindi incognite ineliminabili. Ad una nostra azione, può sempre corrispondere una reazione diversa da quella prevista.

CONTROLLO DISTRIBUITO

L’assenza di un direttore d’orchestra è un aspetto tipico dei sistemi complessi. Se anche c’è, esso non ha accesso all’informazione completa cui invece, ma ciascuno per propria parte, hanno accesso dei componenti subordinati. Si pensi all’organizzazione della sanità italiana, con i distretti ed i medici di famiglia per presidiare il territorio.

SISTEMI INNESTATI

Cambiando lente, possiamo scoprire che i sottosistemi del sistema complesso sono a loro volta sistemi complessi. In natura è proprio così, basta immaginare l’universo e la sua complessità, un pianeta e la sua complessità, uno stagno e la sua complessità…

MULTI-LIVELLO

Tentare di studiare un sistema complesso rimanendo ad un unico livello è illusorio. Occorre esaminare le interazioni tra livelli diversi, su scale diverse. Se un computer ha un bit di memoria bruciato, è inutile insistere col debug del software: il problema è ad un livello più basso. A volte siamo di malumore senza ragione apparente, magari è solo il nostro sistema immunitario sotto pressione.

EFFETTO OSSERVATORE

L’osservatore e l’osservato sono più o meno fortemente accoppiati. Il fotone usato per misurare la posizione di un protone ne altera la quantità di moto; l’odore del naturalista che scruta il branco di gazzelle nella savana, al girar del vento, fa scappare le gazzelle; lo psicologo che somministra un questionario risulta avere un aspetto antipatico a pelle al compilatore….

Vorrei motivare un pochino l’introduzione del diciasettesimo pittogramma, cioè l’idea che l’effetto osservatore è una caratteristica universale dei sistemi complessi.

Immaginiamo una situazione in cui ci siano un osservatore, diciamo Alice, che sta analizzando un sistema, chiamiamolo ∑. Inoltre, un altro osservatore Bruno assiste alla scena.

Con molta pazienza ed estrema attenzione, Bruno scruta per tutta la durata del lavoro di Alice su ∑. Alla fine, Bruno certifica che l’osservazione di Alice non ha in alcun modo influenzato il comportamento di ∑.

Possiamo concludere che ∑, il sistema osservato, non è un sistema complesso?

Secondo me non possiamo.

I sistemi complessi possono interagire in modi imprevedibili e non manifestare l’effetto osservatore in alcune circostanze specifiche.

Inoltre, il fatto che Bruno, il secondo osservatore, non rilevi alcuna interazione tra Alice e ∑ potrebbe essere dovuto al fatto che l’effetto osservatore non è sufficientemente evidente o che non ha un impatto significativo sul comportamento del sistema in quella particolare situazione.

In generale, la complessità di un sistema non può essere determinata solo dall’osservazione esterna, ma richiede un’analisi dettagliata del sistema stesso e delle sue interazioni con l’ambiente circostante.

Non si può concludere che ∑ non sia complesso solo perché non si manifesta l’effetto osservatore in questa situazione. Sono necessarie ulteriori indagini per determinare la sua natura e le sue proprietà.