Recentemente ho avuto il piacere di condurre un incontro sull’Intelligenza Artificiale, e non nel solito modo complicato, ma parlandone come un vero e proprio “attrezzo” nella nostra cassetta degli strumenti. L’obiettivo? Dimostrare come l’IA possa essere un aiuto concreto per lavorare meglio, sia nelle PMI che negli studi professionali. Voglio condividere con te, caro Lettore, le riflessioni emerse e, perché no, continuare la conversazione che si è creata durante la presentazione.
Sommario
Le Domande Chiave Che Ci Hanno Guidato (e Guideranno Noi)
Durante l’incontro, abbiamo cercato risposte a tre domande fondamentali. Sono le stesse domande che voglio porre oggi, per stimolare la tua riflessione:
- Oltre a ChatGPT, quali altri tipi di IA possono essere utili in azienda?
- Quando faremo il passo, quale sarà l’impatto reale sulla nostra organizzazione?
- Come possiamo prepararci in modo intelligente?
Oltre ChatGPT: Le IA che Contano per la Produttività Quotidiana
Molti di noi ormai conoscono e magari utilizzano strumenti di IA che scrivono email, articoli o riassumono testi, i cosiddetti Large Language Models (LLM). Sono utili, certo, e anche su questo ci siamo confrontati attivamente durante la presentazione:
come utilizzate già oggi gli LLM nella vostra azienda o nel vostro studio? E quali sono le vostre prime impressioni?
Tuttavia, le maggiori opportunità per le nostre realtà aziendali e professionali spesso risiedono altrove. Abbiamo esplorato insieme due tipi di IA “amica” che possono avere un impatto diretto sulla nostra produttività quotidiana, ben oltre la semplice generazione di testo.
Come “Ragiona” e “Impara” un’IA: L’Apprendista Digitale al Nostro Servizio
Prima di addentrarci nelle applicazioni pratiche, è fondamentale capire un minuto come funziona l’IA, senza entrare in tecnicismi esasperanti. Dimenticate i film di fantascienza; pensate piuttosto a un sistema che impara in modo sorprendentemente simile a noi.
- La Rete Neurale Artificiale: Al suo interno, l’IA ha una struttura ispirata al cervello umano, composta da milioni di “neuroni” digitali e connessioni. Ma all’inizio, è come il cervello di un neonato: una “tabula rasa”, non sa assolutamente nulla. La “forza” di queste connessioni determina il suo “ragionamento”.
- Il Metodo del “Maestro” (Backpropagation): L’IA impara dall’esperienza, esattamente come facciamo noi. Le mostriamo migliaia di esempi (immaginate foto di fatture, testi, suoni). Per ogni esempio, la rete prova a dare una risposta. Se sbaglia, un algoritmo che chiamiamo “maestro” la corregge, inviando un segnale all’indietro (la famosa “backpropagation”) che le dice: “Hai sbagliato, modifica leggermente le tue connessioni interne per non rifare questo errore”.
- Specializzazione e Limiti: Dopo aver ripetuto questo processo milioni di volte, la rete diventa un’esperta assoluta in quel compito specifico. Ma questo ci porta a un punto cruciale: l’IA risponderà sempre e solo in base al suo addestramento. Non può “creare” conoscenza dal nulla o ragionare fuori dal suo campo di esperienza. Questo la rende incredibilmente potente per compiti specifici, ma allo stesso tempo limitata, ed è proprio questo che rende il nostro controllo umano così fondamentale.

Le IA “Amiche” per la Tua Attività: Esempi Concreti
Durante l’incontro, abbiamo visto come l’IA possa trasformarsi in un valido alleato.
- L’IA che Vede e Organizza: Il Tuo Assistente per i Lavori Noiosi
- Questa intelligenza artificiale è in grado di leggere i documenti al posto nostro e automatizzare i compiti ripetitivi. Immaginate la lettura automatica di fatture, bolle, ordini. Non è fantascienza: estrae i dati (fornitore, importo, IVA) e pre-compila registrazioni contabili.
- Secondo studi della Harvard Business Review, l’automazione dei processi amministrativi e di back-office è uno degli usi più comuni e di maggior valore dell’IA nelle aziende. È un modo per liberare tempo prezioso.
- Durante la presentazione, abbiamo visto insieme un breve filmato che mostra esattamente di cosa stiamo parlando: un software di IA che acquisisce una fattura in PDF, ne estrae i dati e pre-compila una registrazione contabile. Si è anche osservato che se l’IA è addestrata su dati generici non raggiunge l’affidabilità di un’IA addestrata su dati specifici dell’azienda in cui è attiva. Lo scarto si riduce nel tempo, anche di 15 – 20 punti percentuali ma resta di quasi 10 punti percentuali meno affidabile.

- L’IA che Prevede: Decidere Meglio Guardando i Numeri
- Questo secondo tipo di IA è come avere un consulente sempre a disposizione, capace di analizzare i vostri dati di vendita o produzione e mostrarvi correlazioni e tendenze che a occhio nudo non vedreste.
- Pensa a domande come: “Quale prodotto vende di più in questo periodo?” “Quale cliente è a rischio di abbandono?” “Quando è il momento migliore per fare le scorte di magazzino?” L’IA trasforma i dati che già possediamo in informazioni utili per decisioni più rapide e informate.
- Molte volte capita di avere un grosso foglio di calcolo con parecchi dati ma che, per comprenderne il contenuto, sia necessario ricorrere a persone esperte e comunque ad un certo impegno. Ora, invece, è possibile scrivere le domande in linguaggio naturale ed ottenere risposte affidabili.
Quale Sarà l’Impatto Reale Sulla Tua Organizzazione?
Nessuna Sostituzione, Solo Valorizzazione
Questa è una delle domande più frequenti e più importanti. L’impatto non è, come molti temono, un taglio di posti di lavoro. Al contrario, è uno spostamento strategico:
- Meno tempo su compiti a basso valore (archiviare, trascrivere, ecc.).
- Più tempo su compiti ad alto valore (parlare con i clienti, risolvere problemi complessi, fare strategia e innovazione).
- Le persone non vengono sostituite, ma valorizzate: la loro esperienza diventa cruciale per controllare, affinare e usare al meglio le informazioni fornite dall’IA.
Un titolare di uno studio professionale ha raccontato un’esperienza molto calzante: a seguito dell’uscita di una figura chiave, sono riusciti a sopperire alla mancanza combinando l’uso strategico di un LLM con l’esperienza consolidata del titolare stesso. Questo dimostra come l’IA possa essere un potente strumento di supporto in situazioni critiche.
Attenzione alla “Trappola del MIT”: Usarla Bene per Non Diventare “Pigri”
C’è un modo giusto e un modo sbagliato di usare questi strumenti. L’IA è un aiuto, non una scorciatoia per non pensare.
- Uno studio del prestigioso MIT ha evidenziato un rischio concreto: un uso passivo e acritico dell’IA (il classico copia-incolla senza comprensione) può ridurre le nostre capacità critiche. Le persone diventano più brave a ottenere risposte, ma meno brave a capirle.
Su questo punto, la discussione è stata molto vivace: siete tecno-ottimisti o tecno-pessimisti riguardo all’impatto dell’IA sulle nostre capacità?

La Regola d’Oro: L’Esperienza Umana Guida la Macchina
La soluzione a questa “trappola” è semplice e ci mette al centro. Siamo noi, con la nostra esperienza, a dover guidare, controllare e usare il risultato del lavoro dell’IA.
- L’IA propone, l’umano decide.
- L’IA analizza i dati, l’umano interpreta il contesto.
- L’IA esegue il compito, l’umano verifica la qualità.
È un rapporto di potenziamento reciproco. Come ha sottolineato una persona attiva nel mondo della formazione sulla sicurezza, la diffusione dell’IA ci permette di liberare energie per concentrarci sulla “cura del rapporto tra le persone”, un aspetto fondamentale che nessuna macchina potrà mai sostituire.
Da Dove Iniziamo?
Il Metodo Semplice per un Primo Passo
Non servono grandi rivoluzioni o investimenti faraonici per iniziare. Il percorso che abbiamo suggerito è semplice e replicabile:

- OSSERVARE: Identificare UN solo problema specifico nel vostro lavoro quotidiano. Qual è quell’attività…
- …noiosa?
- …ripetitiva?
- …o dove si fanno più errori?
- …che sareste felici di non fare più?
- PROVARE: Cercare uno strumento di IA che possa risolvere quel problema e testarlo. Spesso esistono versioni gratuite o periodi di prova. L’investimento iniziale è il tempo che dedicate alla prova, non necessariamente denaro. Un piccolo suggerimento: provate a usare l’IA del vostro smartphone per dettare una mail, è un primo passo semplicissimo!
- COINVOLGERE: Non sottovalutate l’importanza di parlarne con i vostri collaboratori. La loro esperienza è fondamentale per identificare i problemi reali e per l’adozione degli strumenti.
E voi, se doveste fare un piccolissimo primo passo domani, quale potrebbe essere?
In Sintesi: Tre Idee da Portare a Casa
Siamo arrivati alla fine di questa riflessione. Se dovessimo portarci a casa tre idee chiave, sarebbero queste:
- L’IA è un aiuto concreto, non fantascienza. È un utensile, non un capo.
- Il valore più grande è liberare tempo per attività più importanti e a più alto valore.
- Il segreto è partire in piccolo e mantenere sempre il controllo umano. L’esperienza non viene sostituita, ma potenziata. Il manico di questo utensile resta saldamente nelle nostre mani.