• Consulenza e Progetti di Cambiamento per Sistemi Complessi

    Consulenza e Progetti di Cambiamento per Sistemi Complessi

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    Il Consulente è una figura professionale che, in generale, fornisce consigli e suggerimenti su come affrontare problemi o situazioni complesse. La consulenza può riguardare diversi ambiti: legale, fiscale, finanziario, aziendale, informatico, psicologico, medico\ldots{}

    C’è una stretta relazione tra Consulenza e Cambiamento. Il consulente, infatti, è spesso chiamato a supportare il cliente in un momento di cambiamento, che sia esso organizzativo, tecnologico, personale, sociale\ldots{} Il cambiamento è un fenomeno complesso, che coinvolge molteplici aspetti e variabili.

    Il Cambiamento è un lavoro, è consumo di energia per portare il sistema da una configurazione ad un’altra. Il Cambiamento è un processo, è un flusso di eventi che si susseguono nel tempo. Il Cambiamento è un’opportunità ed una minaccia: è la possibilità di migliorare, di crescere, di evolvere ed è la possibilità di peggiorare, di involvere, di degenerare.

    Un sistema, ad un certo momento della sua evoluzione, ha una configurazione. Un progetto di cambiamento serve per portare velocemente lo stesso sistema ad una nuova configurazione, consumando energia per il lavoro di trasformazione.

    Video di zbswdzh hao da Pixabay

    Si comincia mappando la configurazione attuale e prefigurando la configurazione finale desiderata. Talvolta, si definiscono configurazioni intermedie.

    Non tutte le componenti della configurazione varieranno con la stessa probabilità: alcune sono più controllabili, altre possono essere solo influenzate o addirittura autonome e non influenzabili (es. le condizioni climatiche in cui opera un’azienda agricola). Accade anche che la configurazione finale venga cambiata in corso d’opera perché il processo di cambiamento retroagisce su chi l’ha voluto e stabilito.

    Ci possono essere delle connessioni tra le componenti delle configurazioni sicché esse possono co-variare ed i flussi del loro cambiamento possono influenzarsi reciprocamente. Le componenti più controllate e quelle autonome ci aiutano a semplificare il modello predittivo: per le prime, abbiamo maggiore comprensione di come co-variano, per le seconde abbiamo interazioni solo in un verso: azioni da componenti autonome alle altre da esse influenzate.

    A mano a mano che il sistema si evolve ed il progetto di cambiamento procede, i fenomeni previsti accadono o non accadono, aumentando la conoscenza del sistema e consentendoci di rendere più nitida la configurazione finale attesa. Possiamo revisionare la mappatura delle configurazione in vari momenti, ottenendo ciò che si chiama uno Stato di Avanzamento dei Lavori. Oltre alla configurazioni iniziale, precedente, attuale e prevista, esso comprende il flusso degli eventi e l’uso delle risorse. In questo modo abbiamo sia un concetto di quadratura, cioè di coerenza tra

    • variazione tra due configurazioni del sistema;
    • flusso di azioni eseguite sul sistema ed altri eventi accaduti indipendentemente dal progetto di cambiamento;

    sia la possibilità di analizzare le discrepanze tra configurazione attuale e configurazione obiettivo.

    Foto di THỌ VƯƠNG HỒNG da Pixabay

    Prossimamente entrerò nel dettaglio dell’informatizzazione della gestione dei progetti di cambiamento secondo lo schema concettuale qui succintamente presentato. Vedi:


    Immagine di copertina di Gerd Altmann da Pixabay

  • Informatica per gruppi di consulenti

    Informatica per gruppi di consulenti

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    Hanno molto in comune le reti di consulenti, indipendentemente dalle dimensioni e dall’area geografica di riferimento.

    Ho seguito per qualche anno i partner di un fondo d’investimento d’Oltralpe, sto seguendo da molti anni un’organizzazione ad “azienda virtuale” per aziende italiane di media grandezza, specialmente nel settore dell’arredamento, do supporto alla mia stessa rete di collaborazione.

    Ah, se non sai cos’è un’azienda virtuale ecco un breve accenno: è un’organizzazione che potenzialmente è costituita da un gran numero di risorse ma che si manifesta solo con alcune di esse progetto per progetto, a seconda delle necessità. Dunque, è come se ci fosse un’azienda di volta in volta diversa.

    Tornando all’argomento principale, in tutti i casi il cardine è la diade formata dal programma di comunicazione e condivisione e dal programma di amministrazione. Questo non è molto diverso dalle solite aziende. La problematica specifica è l’estremizzazione di alcuni aspetti:

    • il personale non è legato ad una sede fisica, si sposta, ma deve comunque poter accedere ai trattamenti di dati in base alle proprie aree di competenza;
    • siamo nel settore detto dei KIBS, cioè dei Knowledge Intensive Business Services: il prodotto di questi operatori è costituito da asset informativi e conoscitivi condivisi con i clienti;
    • a seconda della forma organizzativa, i legami tra singolo professionista e resto della rete possono essere più o meno consolidati e duraturi ma in ogni caso ci dev’essere una cabina di regia che poi risponde davanti alla legge, quindi i rischi legali vanno gestiti bene;
    • possono comparire, anche temporaneamente, figure che interferiscono con il processo evolutivo condiviso con la cabina di regia;
    • tutte le forme di comunicazione esprimono unitarietà attraverso un livello di coordinamento elevato in rapporto alla debolezza del legame contrattuale con la cabina di regia, ricorrendo, per esempio, al VoIP ed al Centralino Telefonico Virtuale.

    Nei vari casi, mi sono trovato ora a potenziare il lato amministrativo ed ora quello di comunicazione e condivisione. Ho notato che, in ogni caso, la gestione dei progetti e delle commesse tende a restare frammentata, con dispersioni anche notevoli di informazione e rischio di amnesia aziendale.

    Insieme a Maurizio, ho codificato in modo unitario in Connexio i vari “pezzi” di soluzione che sono riuscito via via a mettere in campo in modo anche decentemente integrato.

    Faccio un esempio: le schede anagrafiche di clienti, fornitori, collaboratori etc. Nelle reti di collaborazione, è frequentissima la situazione ibrida in cui lo stesso soggetto assume più di uno di questi ruoli. Come evitare di ri-digitare la stessa scheda e tutti i successivi aggiornamenti sia nel programma di comunicazione e condivisione sia in quello di gestione amministrativa?

    Due sono le strade: o si crea un connettore tra i due programmi o… si usa Connexio, l’unico sistema che conosco che comprende entrambi i tipi di trattamento, lasciando fuori solo ciò che riguarda strettamente i rapporti col commercialista.

    Se anche tu operi in una rete di collaborazione, sappi che è molto probabile che io possa essere d’aiuto per le questioni inerenti il trattamento di informazioni e conoscenze.